ΙΟΥΔΑ LETTERA DI GIUDA |
|||
1-2: Prescritto 3-4: Scopo della lettera: difesa della fede contro gli empi 5-16: I falsi dottori alla luce del passato 5: La generazione dell'esodo 6: La caduta degli angeli 7-8: Sodoma e Gomorra 9-10: L'arcangelo Michele 11-13: Caino, Balaam e Kore 14-16: Le profezie di Enoch 17-23: Atteggiamento dei credenti 17-19: Ricordarsi delle predizioni degli apostoli 20-23: Vivere nella fede e nella carità fraterna 24-25: Conclusione: Dossologia
Stile e genere: Stile conciso, sobrio, elegante. Malgrado l'indirizzo epistolare (1-4), lo scritto è un trattato polemico (5-16) seguito da una parenesi morale (17-23). Il metodo usato (esempi biblici e riferimenti agli apocrifi) è tipico dell'omiletica giudeo-ellenistica. Ambiente di origine: Si tratta di una comunità cristiana che, pur trovandosi nella cultura ellenistica, risente l'influsso di correnti giudaiche nelle quali gli apocrifi sono ancora tenuti in grande considerazione; si tratta di una comunità alle prese con le nascenti eresie (pregnosticismo) contro cui l'autore mete in guardia. Autore e data: L'autore si presenta come VIou,daj VIhsou/ Cristou/ dou/loj( avdelfo.j de. VIakw,bou (v. 1); cfr. Lc 6,16; At 1,3; Gv 14,22. Il dato tradizionale (in questo caso la data sarebbe attorno al 70) è contestato: il suo greco è troppo elegante per pensare ad un contadino della Giudea, l'insegnamento degli apostoli è presentato come passato (v. 17). La lettera sarebbe stata composta da un ignoto cristiano che, per difendere il messaggio apostolico, l'avrebbe attribuita a Giuda, una figura che nel suo ambiente rivestiva una particolare autorità apostolica (un caso dunque di anonimia). La maggior parte degli studiosi colloca la composizione al 80-90 (è proprio nel 90 che i Giudea eliminano gli apocrifi dal canone, Jamnia).
Tratto da A. Sacchi, Lettere paoline e altre lettere, (LOGOS, Corso di studi biblici 6), LDC, Leumann 1996 |
© Luciano Zappella