Conservato in un manoscritto dell’VIII
sec. e scoperto da Ludovico Antonio Muratori nella Biblioteca
Ambrosiana di Milano (da lui pubblicato nel 1749), il
Frammento di Muratori è un testo in latino di 85 righe,
in pessime condizioni. Si tratta quasi certamente della
traduzione di un originale greco, che la maggior parte degli
studiosi ritiene scritto tra il II e il III sec. d.C.
Latino
(riscritto)
Traduzione
Commenti
1…quibus
tamen interfuit et ita posuit.
1…
a cui nondimeno egli era presente, e così [li] collocò
[nella sua narrazione]
L’inizio del testo è andato perso, ma sicuramente si fa
riferimento a Matteo e a Marco (cfr. le ultime parole).
2tertium
evangelii librum secundum Lucam. 3Lucas
iste medicus 4post ascensum Christi 5cum
eum Paulus quasi itineris sui socium 6secum
adsumsisset nomine suo ex opinione conscripsit — 7Dominum
tamen nec ipse vidit in carne — 8et idem
prout assequi potuit: 9ita et a nativitate
Iohannis incepit dicere.
2Il
terzo libro del vangelo è quello
secondo Luca. 3Luca, il ben noto medico,
4dopo l’ascensione di Cristo, 5quando
Paolo l’aveva preso con sé come appassionato di legge,
6lo compose a proprio nome, secondo la
credenza [generale]. 7Tuttavia egli non aveva
visto il Signore nella carne; 8e perciò,
poiché era abile ad accertare i fatti, 9cominciò
effettivamente a raccontare la storia dalla nascita di
Giovanni.
Vangelo di Luca
Prima parte (1-39): libri
dall’autenticità indiscutibile: 4 vangeli (con Atti e
Prima Giovanni) e 13 Lettere di Paolo
10quarti
evangeliorum Iohannis
ex discipulis. 11cohortantibus condiscipulis
et episcopis suis dixit 12Conieiunate mihi
hodie triduum, 13et quid cuique fuerit
revelatum alteratrum nobis enarremus. 14eadem
nocte revelatum Andreae ex apostolis, ut
recognoscentibus cunctis, Iohannes suo nomine cuncta
describeret.
10Il
quarto dei vangeli è quello di Giovanni ,
[uno] dei discepoli. 11Ai suoi condiscepoli e
ai vescovi, che lo spingevano a scrivere, egli disse:
12«Digiunate con me da oggi per tre giorni
13e ciò che sarà rivelato a ciascuno
diciamocelo l’un l’altro». 14La stessa notte
fu rivelato ad Andrea, [uno] degli apostoli, che
Giovanni avrebbe dovuto scrivere tutte le cose a suo
nome, mentre gli altri avrebbero dovuto controllarne
l’esattezza.
Vangelo di Giovanni
15et
ideo licet varia singulis evangeliorum libris principia
doceantur 16nihil tamen differt credentium
fidei, 17cum uno ac principali spiritu
declarata sint in omnibus omnia 18de
nativitate, de passione, de resurrectione, de
conversatione cum discipulis suis, 19et de
gemino eius adventu, primum in humilitate despectus,
quod fuit, secundum potestate regali praeclarum, quod
futurum est.
15
E così, sebbene vari principi possano essere insegnati
nei singoli libri dei vangeli, 16nondimeno
ciò non fa differenza per la fede dei credenti, 17dal
momento che da un unico Spirito supremo tutte le cose
sono state proclamate in tutti [I vangeli] — 18riguardo
alla natività, riguardo alla passione , riguardo alla
resurrezione, riguardo alla vita con i suoi discepoli
19e riguardo alla sua duplice venuta: la
prima in umiltà quando egli fu disprezzato, già
avvenuta, la seconda gloriosa nel potere regale, che
appartiene ancora al futuro.
20quid
ergo mirum, si Iohannes tam constanter singula etiam in
epistulis suis proferat dicens in semetipso 21Quae
vidimus oculis nostris, et auribus audivimus, et manus
nostrae palpaverunt, haec scripsimus vobis? 22Sic
enim non solum visorem, sed et auditorem, sed et
scriptorem omnium mirabilium Domini per ordinem
profitetur.
20Che
meraviglia è, allora, se Giovanni così coerentemente
nomina questi punti particolari anche nelle lettere,
dicendo di se stesso: 21«Ciò che abbiamo
visto con i nostri occhi e udito con le nostre orecchie
e toccato con le nostre mani, lo abbiamo visto per voi»?
22Perché in questo modo egli si professa non
solo testimone oculare e auricolare, ma anche scrittore
di tutti i fatti meravigliosi del Signore, nel loro
ordine.
23Acta
autem omnium apostolorum sub uno libro scripta
sunt. 24Lucas "optimo Theophilo" comprehendit,
quae sub praesentia eius singula gerebantur, 25sicut
et remote passionem Petri evidenter declarat, 26sed
et profectionem Pauli ab urbe ad Spaniam proficiscentis.
23Inoltre,
gli atti di tutti gli apostoli furono
scritti in un solo libro. 24Luca, “per
l’eccellentissimo Teofilo”, raccolse I singoli eventi
che ebbero luogo in sua presenza, 25come egli
mostra chiaramente omettendo il martirio di Pietro
26così come la partenza di Paolo dalla città [di
Roma] verso la Spagna.
Gli Atti degli Apostoli formano un tutt’uno con
il vangelo lucano
27Epistolae
autem Pauli, quae, a quo loco, vel qua ex causa
directae sint, volentibus intelligere ipsae declarant.
28primum omnium Corinthiis schisma
haeresis interdicens, 29deinceps Galatis
circumcisionem, 30Romanis autem ordine
scripturarum, sed et principium earum esse Christum
intimans, prolixius scripsit;
27Riguardo
alle lettere di Paolo, esse da sole dichiarano a coloro
che vogliono capire che cosa [siano], da che luogo o per
quale ragione siano state scritte. 28La prima
di tutte è quella ai Corinzi, che proibisce le
loro divisioni ereticali; 29la seconda, ai
Galati, contro la circoncisione; 30poi
scrisse più diffusamente ai Romani, spiegando
l’ordine delle Scritture e anche che cristo è il loro
principio.
I Lettera ai Corinzi
Lettera ai Galati
Lettera ai Romani
31de
quibus singulis necesse est a nobis disputari; 32cum
ipse beatus Apostolus Paulus sequens prodecessoris sui
Iohannis ordinem, nonnisi nominatim septem ecclesiis
scribat ordine tali: 33ad Corinthios prima,
ad Ephesios secunda, ad Philippenses tertia, ad
Colossenses quarta, ad Galatas quinta, ad
Thessalonicensibus sexta, ad Romanos septima.
31Ma
è necessario per noi esaminare queste lettere una per
una, 32perché il santo apostolo Paolo in
persona, seguendo l’esempio del suo predecessore
Giovanni, scrive nominativamente a solo sette chiese nel
seguente ordine: 33ai Corinzi la prima, agi
Efesini la seconda, ai Filippesi la terza, ai Colossesi
la quarta, ai Galati la quinta, ai Tessalonicesi la
sesta, ai Romani la settima.
Lettera agli Efesini
Lettera ai Filippesi
Lettera ai Colossesi
I ai Tessalonicesi
Il fatto che Paolo scriva, come Giovanni, a sette chiese
è segno che le sue lettere sono rivolte non a chiese
locali ma alla chiesa universale (ci si basa sul
simbolismo del numero 7 che indica la totalità).
34verum
Corinthiis, et Thessalonicensibus licet pro correptione
iteretur, 35una tamen per omnem orbem terrae
ecclesia diffusa esse denoscitur.
36et
Iohannes enim in Apocalypsi licet septem ecclesiis
scribat, tamen omnibus dicit.
34È
vero che egli scrive ancora una volta ai Corinzi e ai
Tessalonicesi per ammonimento, 35eppure si
riconosce facilmente che c’è una sola chiesa sparsa su
tutta la terra. 36Perché anche Giovanni
nell’Apocalisse, benché scriva a sette chiese, nondimeno
parla di tutte.
II Corinzi
II Tessalonicesi
37verum
ad Philemonem unam, et ad Titum unam, et
ad Timotheum duas pro affectu et dilectione;
38in honore tamen ecclesiae catholicae in
ordinatione ecclesiasticae disciplinae sanctificatae
sunt.
37[Anche
Paolo scrisse] per affetto e amore una lettera a
Filemone, una a Tito e due a Timoteo,
38tuttavia queste sono considerate sacre
nella stima della chiesa universale per la
regolamentazione della disciplina ecclesiastica.
Lettera a Filemone
Lettera a Tito
I e II a Timoteo
39fertur
etiam ad Laodicenses, alia ad Alexandrinos, Pauli nomine
fictae ad haeresem Marcionis, 40et alia plura,
quae in catholicam ecclesiam recipi non potest; fel enim
cum melle misceri non congruit.
39È
in circolazione anche [una lettera] ai Laodicesi [e]
un’altra agli Alessandrini, [entrambe] falsificazioni
scritte sotto il nome di Paolo per [promuovere]
l’eresia di Marcione, 40e diverse altre che
non possono essere accettate dalla chiesa universale,
perché non è opportuno che il fiele sia mischiato con
il miele.
Seconda parte (39-49): libri discutibili (41-47)
e libri da scartare (39-40; 48-49)
Lettera ai Laodicesi e Lettera agli
Alessandrini: scritti eretici
41Epistola
san Iudae,
et superscriptio Iohannis duas in catholica
habentur; 42et Sapientia ab amicis Salomonis
in honorem ipsius scripta.
41Inoltre
la Lettera di Giuda e due che portano il nome
di Giovanni sono usate nella [chiesa] universale —
42e [il libro della] Sapienza scritto dagli
amici di Salomone in suo onore.
Lettera di Giuda, I e II Giovanni,
Apocalisse di Giovanni: si possono leggere
43apocalypses
etiam Iohannis, et Petri, tantum recipimus, quam
quidam ex nostris legi in ecclesia nolunt. 44Pastorem
vero nuperrime temporibus nostris in Urbe Roma Hermas
conscripsit, sedente cathedra Urbis Romae ecclesiae Pio
Episcopo fratre eius; 45et ideo legi eum
quidem oportet, se publicare vero in ecclesia populo,
46neque inter Prophetas, completum numero,
47neque inter apostolos, in finem temporum
potest.
43Noi
accettiamo soltanto le Apocalissi di Giovanni e di
Pietro, benché alcuni di noi non desiderano che la
seconda sia letta in chiesa. 44Ma Erma
scrisse Il Pastore molto recentemente ai giorni
nostri, nella città di Roma, mentre il vescovo Pio, suo
fratello, occupava la cattedra [episcopale] della chiesa
della città di Roma. 45E perciò deve bensì
essere letto; ma non può essere lette pubblicamente al
popolo in chiesa, 46né tra i profeti, il cui
numero è completo, 47né tra gli apostoli,
perché viene dopo [il loro] tempo.
Il Pastore di Erma: non si può leggere
Apocalisse di Pietro: giudizio incerto
48Arsinoi
autem, seu Valentini, vel Mitiadis nihil in totum
recipimus. 49qui etiam novum Psalmorum librum
Marcioni concripserunt una cum Basilide Assianum
Catafrygum constitutorem…
48Ma
noi non accettiamo nulla di Arsinoo o Valentino o
Milziade, 49i quali composero anche un nuovo
libro di salmi per Marcione, insieme con Basilide,
l’asiatico fondatore dei catafrigi…