7. Il calendario esseno

 
 

Dal momento che l’anno solare conta 365 e rotti e non è divisibile per 7, si adatta poco alle necessità della liturgia, che è basata sulla settimana. Così gli ebrei avevano inventato, a fini liturgici, un anno solare artificiale, nel quale il numero di giorni è il multiplo di 7 più vicino al 265, cioè il 364.

Adottarono quindi un anno di 364 giorni, che è in ritardo di poco più di un giorno rispetto all’anno solare. Tale anno può essere diviso in quattro stagioni, ognuna delle quali comprende tre mesi di 30, 30, 31 giorni, rispettivamente. Ogni stagione comprende 91 giorni, ossia 13 settimane e l’anno comprende quindi esattamente 4×13 = 52 settimane.

Si fa cominciare l’anno un mercoledì (il quarto giorno della settimana, forse in accordo con le Scritture secondo le quali il sole, la luna e le stelle sono state create il quarto giorno (Gen 1, 14-15). Poiché ogni stagione conta esattamente 13 settimane, anche il primo giorno di ogni stagione cade di mercoledì.

Il grande vantaggio di questo calendario è che tutte le feste principali cadono sempre lo stesso giorno della settimana. Così il giorno di Pasqua, il 15 di Nisan, primo mese dell’anno, cade sempre di mercoledì, dal momento che il primo giorno dell’anno cade un mercoledì. L’immolazione dell’agnello pasquale ha luogo nella notte tra il 14 e il 15 di Nisan, cioè nella notte tra martedì e mercoledì.

Negli scritti di Qumran si trovano attestazioni di questo calendario in:

a) Commento alla Genesi (4Q p Gena = 4 Q 252)

Vi si menziona esplicitamente l’anno (solare) di 364 giorni (VIII.18) e si cerca di aggiustare la cronolgia del diluvio a questo calendario:

il 17 del 2° mese è il primo giorno della settimana;

il 26 del 3° mese è il quinto giorno della settimana;

il 14 del 7° mese è il terzo giorno della settimana;

il 1 del 10° mese è il quarto giorno della settimana;

il 24 dell’11° mese è il primo giorno della settimana;

il 1 del 12° mese è il primo giorno della settimana;

il 1 del 1° mese è il quarto giorno della settimana;

il 17 del 2° mese il primo giorno della settimana.

Questi dati sono compatibili soltanto con un anno di 364 giorni diviso in quattro trimestri di 30, 30, 31 giorni, rispettivamente, che cominciano tutti di mercoledì.

 

b) Cantico per l’olocausto del Sabato (4Q 400-402)

Vi si menzionano le date di numerosi sabati:

primo sabato: il 4 del primo mese;

quarto sabato: il 25 del primo mese;

settimo sabato: il 16 del secondo mese;

ottavo sabato: il 23 del secondo mese;

dodicesimo sabato: il 21 del terzo mese.

Questi dati sono compatibili soltanto con un anno di 364 giorni diviso in quattro trimestri di 30, 30, 31 giorni, rispettivamente, che cominciano tutti di mercoledì.

 

c) Salmi apocrifi (11Q Psa)

d) Lista calendaria in 4 Q 394-398 = 4 QMMTa

 

Nel commento alla Genesi, si legge che il diluvio comincia e finisce il diciassettesimo giorno del diciottesimo mese ed è durato quindi esattamente 364 giorni, ossia un anno solare. Nella Genesi biblica, si legge che il diluvio comincia il diciassettesimo giorno del diciottesimo mese (7,11) e che finisce il ventisettesimo giorno del secondo mese (8,14). Secondo questo testo quindi il diluvio è durato esattamente un anno e dieci giorni. Se si suppone che questo anno sia un anno lunare di 354 giorni, è durato esattamente 364 giorni, come nel testo di Qumran. Il calendario di 364 giorni è menzionato anche nel libro del Giubileo e nel libro di Enoch.

L’anno lunare ufficiale conta 354 giorni, o 12 mesi di 29, 30 giorni alternativamente. È in ritardo sull’anno esseno di dieci giorni e sull’anno solare di un po’ più di undici giorni. Per armonizzare questo calendario con le stagioni del ciclo solare, si introdusse sette volte in 19 anni (praticamente una volta tutti e tre gli anni), un mese supplementare (il secondo Adar). Si parla allora di anno lunisolare. I musulmani invece, pur avendo anch’essi l’anno lunare, non procedono a tale rettifica e pertanto le loro feste possono cadere in qualsiasi stagione, facendo il giro dello zodiaco.

L’anno si affranca dalla luna e della sue fasi; esso è tutto basato sul numero 7, cioè sul Sabato, simbolo della creazione (Gen 1). La vita del popolo di Dio, totalmente indipendente dal ritmo degli astri, partecipa così della vita divina. Il fatto di seguire questo calendario poneva i membri della comunità in opposizione con il giudaismo ufficiale dei Sadducei e dei Farisei, ma in compenso li metteva in accordo con la «liturgia angelica» come la si vede per esempio nei Cantici per l’olocausto del Sabato.

 

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