Il codice in pergamena

Analoghi rilievi valgono, almeno fino al III – IV secolo, per il codice biblico su pergamena, materiale scarsamente usato fino a tutto il II secolo (ma va tenuto presente che i nostri reperti vengono in gran parte dall’Egitto, dove imperava il papiro).
Il più antico codice cristiano su pergamena a noi giunto è il Berol. P. 11765 (0189), del sec. II-III, un unico foglio con At. 5,3-21. Dimensioni originarie: 180 x 115. Una sola colonna. Dimensioni e grafica: uso pratico.
Da citare anche il P. Oxy. 847 (0162): fine III – inizio IV. 1 foglio con Gv. 2,11-22. Dimens. 162 x 146; scrittura su piena pagina, mm. 110 x 110.
Con il IV sec. aumenta notevolmente la documentazione di mss. su pergamena. È in quest’epoca che si precisano i tratti peculiari del codice cristiano su pergamena e si definisce una gerarchia di modelli (grafici e codicologici) che pone al vertice i mss. di AT e NT. Il tutto a seguito dell’editto di Milano del 313: l’aura di visibilità sociale ingloba anche il libro cristiano, che diventa non solo strumento pratico ma anche oggetto simbolico, che evoca l’autorità divina. Gli esempi sono noti: Sinaitico, Vaticano, Alessandrino, codici di dimensioni ragguardevoli, concepiti per contenere l’intero corpus delle Scritture, realizzati in pergamena, vergati nella “maiuscola biblica” che diviene la scrittura per così dire ufficiale della chiesa. Si introducono anche dispositivi grafici ed editoriali per organizzare il testo.
I libri vengono ora prodotti in scriptoria annessi alle chiese episcopali, ai centri di insegnamento, alle grandi biblioteche (Cesarea di Palestina, fondata da Origene), istituzioni organizzate e dotate di mezzi economici. Libri per uso liturgico, per comunità religiose, per privati facoltosi, per i quali il grande codice della Bibbia cominciava a diventare uno status symbol. La trascrizione di codici biblici entra a far parte della normale attività dei monaci.
In definitiva, anche il settore della produzione libraria diventa espressione della nuova dimensione istituzionale della chiesa, politicamente rilevante e contrappuntata da atti ufficiali.
 
(tratto da Edoardo Crisci, I più antichi manoscritti greci della Bibbia. Fattori materiali, bibliologici, grafici, in: Forme e modelli della tradizione manoscritta della Bibbia, a cura di Paolo Cherubini (Littera Antiqua, 13), Città del Vaticano 2005, pp. 1-31)
 
torna